“Grave, non Gravina”, è il titolo scelto da Ivan Zazzaroni nel suo commento sul Corriere dello Sport in vista degli spareggi Mondiali. “Gabriele Gravina è un altro che la colla sulla poltrona di via Allegri non ce la mette, anche se avrebbe il diritto di godersi la vittoria del titolo europeo talmente atteso e celebrato da valere quasi quanto i Mondiali dell’82 e del 2006. (…) È possibile che tutto questo possa essere messo in discussione da Italia- Macedonia del Nord o – tocchiamoci – da un’infausta esclusione da Qatar ’22? Certo, c’è sempre chi è pronto a provocare sommovimenti, a improvvisarsi tagliatore di teste, ma designare Gravina, come Mancini, a vittime di un dramma provocato da un paio di rigori sbagliati vorrebbe dire che il tafazzismo cancellato dalla nuova federazione sta per riprendere il sopravvento”, scrive Zazzaroni.

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