“Max e l’arte dell’attacco arrangiato”, scrive oggi Tuttosport sulla Juventus e i suoi attaccanti. Massimiliano Allegri ama giocare con l’etichetta di allenatore che “non dà gioco” o “identità” che i suoi detrattori gli appiccicano e per la quale lo attaccano, ma in realtà le sue squadre in campo sanno bene cosa fare. Anche se è un sapere frutto della capacità di leggere le situazioni (che è quella che Allegri allena) e non di un copione mandato a memoria. “Giochiamo 4-3 e poi vediamo là davanti che casino facciamo”, aveva detto alla vigilia della sfida al Valencia nel 2018. C’erano Dybala, Mandzukic e Ronaldo. Una libertà di movimento ancor più funzionale, quasi indispensabile, per il reparto offensivo della Juventus di oggi: dove oltre a non esserci più il miglior finalizzatore al mondo non c’è neppure un centravanti capace di fare da punto di riferimento spalle alla porta come era Mandzukic. E allora anche adesso che gli attaccanti della Juventus “si arrangino”. Come con la Fiorentina, senza ruoli e senza punti di riferimento.

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