La magia del Natale a Milano ha confermato che quando c’è un regolamento va rispettato. Vince il Napoli al Meazza e lo fa meritatamente. La squadra di Pioli è stata mandata al Diavolo con una prova perfetta e un Var che ha reso il big-match di alta classifica regolare. Si perché se Di Paolo non avesse annullato la rete del pareggio di Kessie al 90′, il risultato finale sarebbe stato falsato. Meno male che Rocchi ha pensato a lui in cabina di regia altrimenti il signor Massa di Imperia avrebbe avuto un bruttissimo voto in pagella. Spiace vedere disperarsi tutto il mondo rossonero, compresi i giornalisti di parte. Ma le immagini sono chiare: al momento del tocco in avanti di Kalulu, Giroud è a terra e davanti a lui, sdraiato, c’è Juan Jesus. Giroud muove anche le gambe quando passa il pallone da quelle parti e per forza di cose diventa attivo e scatta il fuorigioco. Se qualcuno non è d’accordo facciamo in modo di cambiare le regole e così siamo tutti più felici. Ma carta canta e il Napoli si è portato a casa tre punti che lo rilanciano nelle zone alte della classifica dopo due sconfitte consecutive immeritate.

Gli azzurri non hanno rubato nulla alla Scala del calcio. Nonostante ben cinque assenti (Koulibaly, Mario Rui, Fabian, Insigne e Osimhen) si è dettato legge calcisticamente. Con tante seconde linee, Spalletti è riuscito a far ardere il fuoco dentro i suoi uomini. E così “il Vesuvio non è stato solo una cartolina” ma una spinta in più per aggiudicarsi uno scontro diretto fondamentale per il prosieguo del torneo. Diciamoci la verità, in tanti avevano già fatto il funerale ai partenopei. Non si aspettava altro che un crollo col Milan per mettere la croce anche sulla qualificazione Champions dando così la possibilità alla Juventus di avvicinarsi di più. Ma la 18esima giornata di Serie A ha visto cadere l’Atalanta in casa contro un Mourinho “ex bollito” e pareggiare la Fiorentina col Sassuolo. Praticamente delle inseguitrici che sono dietro solo la Signora ha fatto un ottimo risultato. Tanto di cappello ad Allegri che è riuscito ad avere la meglio su un Bologna annebbiato. 

Si corre, dunque, nonostante i menagrami che volevano la testa di Luciano. Spallettone, con tanto di scarpette di calcio al piede, si è ripreso a Milano ciò che aveva perso contro la sua Inter qualche settimana fa. Ha avuto l’intuito vincente di schierare dall’inizio Petagna in attacco e non Mertens. In tanti si sono chiesti all’inizio il perché di questa scelta azzardata. Ma il tecnico toscano conosce i suoi polli. Ed inoltre era convinto che l’ex di turno potesse caricarsi sulle spalle l’intero reparto. Bisogna poi alzarsi in piedi per Juan Jesus. Altro che Manolas. Il brasiliano ha dimostrato che cosa significa legarsi ad una maglia mentre il greco se ne è scappato al suo paese senza nemmeno salutare. Vai Kostas, nessuno ti rimpiangerà. Specialmente lo staff medico che era stanco delle tue continue lamentele fisiche…



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