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Batosta nel finale per il Torino. Matteo Paro, vice di Ivan Juric fermato dalla polmonite, risponde in conferenza stampa dopo l’1-0 incassato nel finale dall’Inter a San Siro.

20.42 – Ecco Paro, inizia la conferenza stampa: come mai non è partito titolare Radonjic?
“Aveva giocato 90 minuti lunedì, lui ha bisogno di recuperare. Scatta tanto, per essere al meglio ha bisogno di energie e ci mette un po’ di più a recuperare”.

L’impatto di Lazaro sul mondo granata?
“Ci dà comunque qualità, perché gioca bene, ha buona tecnica, ha idee di gioco e sicuramente ha avuto un buon impatto nel gruppo e nella squadra”.

Avete imbrigliato l’Inter, forse con le big vi manca qualcosa sotto porta?
“Sicuramente contro queste squadre, quando crei 5-6 situazioni molto pericolose, è meglio se fai gol perché comunque loro hanno giocatori importanti e possono creare la situazione pericolosa, hanno tante armi per farti gol. Credo che stasera i ragazzi abbiano creato cinque-sei situazioni pericolose, sicuramente si meritavano un gol. Dispiace averlo preso alla fine, loro ti fanno pagare qualsiasi disattenzione. Per battere le big quelle occasioni che crei le devi capitalizzare”.

C’è un po’ di rammarico? Si poteva usare qualcosa di più?
“Diciamo che loro giocavano tanto col portiere, noi avevamo deciso di non andare ad attaccarlo perché comunque sono bravi a trovare triangoli e liberare gli uomini. Credo che quando abbiamo mosso la palla l’abbiamo fatto bene, con personalità, spezzando spesso il loro pressing. Sicuramente abbiamo creato i presupposti per fare gol, poi nel secondo tempo ci sono state un paio di situazioni che dovevamo gestire più velocemente per metterci a posto a livello difensivo. Ci siamo difesi più bassi e abbiamo comunque avuto 2-3 occasioni in ripartenza ottime, purtroppo poi nel finale abbiamo preso questo gol. Per la mole di gioco e di concentrazione difensiva, però, potevamo segnare”.

Cosa pensa Juric della gara?
“L’ho sentito velocemente, poi lo chiamerò con calma dopo”.

A cosa potrebbe aspirare questo Torino se davanti ci fosse un bomber vero?
“Beh, mi fate sempre questa domanda su Sanabria o Pellegri. Toni ci fa lavorare bene, fa un lavoro enorme. Pietro sta crescendo in condizione, è un ragazzo che comunque nella sua carriera non ha giocato tanto, per cui si sta costruendo. Devo dire che per il nostro impianto di gioco ha creato comunque dei pericoli a una grande squadra come l’Inter. Questi sono i giocatori che abbiamo e siamo contenti di quello che stiamo facendo. Continueremo a lavorare con loro per sfruttarli al meglio”.

Come a Bergamo, bastano pochi errori individuali. Il prossimo step del progetto è la cura del dettaglio?
“Sicuramente nel calcio di alto livello, comunque in Serie A, i dettagli e i particolari fanno la differenza. Sicuramente bisogna lavorarci, bisogna avere giocatori predisposti a lavorarci, ma sicuramente il dettaglio, il colpo di testa, l’accendersi magari prima, un passaggio sbagliato, un’idea di gioco eseguita in maniera veloce e giusta fanno la differenza. Contro questo tipo di squadre non puoi permetterti determinati errori, che magari altre ti perdonano. Però sicuramente il lavoro che facciamo sul dettaglio, sulla costruzione dei giocatori, è tanto e speriamo di fare meno errori possibili, perché comunque nel calcio chi fa meno errori ha più possibilità di portare a casa il risultato”.

È un punto perso alla fine?
“Io lo sento comunque perso, perché per il tipo di partita credo che la squadra meritasse sicuramente almeno un pareggio. Ce la siamo giocata alla pari, mi dispiace per i ragazzi: un punto contro una grande squadra ci avrebbe dato più consapevolezza. Rimane la prestazione, e anzi ci deve fare concentrare di più sui dettagli e sul portare a casa dei punti”.

La stanchezza del centrocampo e un po’ di inesperienza vi ha portati a scricchiolare?
“Sicuramente non avendo a disposizione Ricci, con Linetty in sofferenza al flessore, abbiamo messo dentro Ilkhan che doveva fare questo lavoro con Brozovic. L’ho visto dispiaciuto per l’azione del gol: lui è un ragazzo giovane, non gli si può chiedere tutto subito. Deve crescere, arriva dalla Turchia, bisogna dargli tempo di crescere. Zima abbiamo deciso di metterlo perché non volevamo spostare Buongiorno e Rodriguez aveva fatto un lavoro enorme su Barella: loro hanno giocatori di corsa, che ti consumano, per questo abbiamo deciso di mettere un giocatore fresco”.

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