Oggi è il sesto giorno di guerra in Ucraina, invasa dalla Russia di Putin con un attacco militare. Ecco tutti i principali aggiornamenti di giornata. 

16.35 – La torre della televisione di Kiev è stata attaccata. Lo ha reso noto una fonte del ministero dell’Interoo a Kiev. Nell’area ci sono una serie di altre infrastrutture: poche ore fa, la Russia aveva avvertito i residenti della capitale ucraina di evacuare le infrastrutture militari e di intelligence.

15.55 – La Cina deplora lo scoppio della guerra. La Cina “deplora lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia ed è estremamente preoccupata per i danni ai civili”. Così il ministro degli Esteri Wang Yi nella telefonata avuta su richiesta di Kiev con la controparte Dmytro Kuleba. La posizione di base della Cina “è aperta, trasparente e coerente. Abbiamo sempre sostenuto il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi. In risposta all’attuale crisi, la Cina invita Ucraina e Russia a trovare una soluzione al problema attraverso i negoziati e sostiene tutti gli sforzi internazionali costruttivi che portino a una soluzione politica”

16.05 – In giornata Mosca ha ospitato la riunione finale del collegio del Ministero dello Sport della Federazione Russa. Fra gli argomenti trattati l’esclusione della Russia dalle competizioni internazionali e la raccomandazione del Comitato Esecutivo del CIO di impedire agli atleti russi di partecipare ai grandi tornei. In merito, il ministro dello sport Oleg Matytsin ha dichiarato: “Tutti capiscono che lo sviluppo dello sport mondiale è impossibile senza la Russia. Analizzeremo le prese di posizione di FIFA e UEFA, valutaremo le basi legali per prendere una decisione. E dopo, faremo tutto il possibile per proteggere i nostri interessi. Difenderemo le nostre posizioni e proteggeremo gli interessi degli atleti russi e il loro diritto a partecipare alle competizioni, perché, dal nostro punto di vista, il principio di base dell’Olimpismo è stato violato: si tratta di pari diritti per gli atleti, non discriminazione a livello politico e motivi nazionali”.

14.10 – “Il regime di Kiev cospira per sviluppare il proprio arsenale atomico, e quindi è una minaccia alla sicurezza internazionale”. Lo ha detto il ministro russo degli Esteri, Sergei Lavrov, nel videomessaggio con cui è intervenuto alla conferenza sul disarmo in corso a Ginevra: “Stiamo lavorando per evitare l’emergere di armi nucleari in Ucraina”.

13.45 – Il secondo round di colloqui russo-ucraini si terrà domani, 2 marzo: lo riferisce la Tass che cita i media ucraini.

13.01 – Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov ha dichiarato: “E’ troppo presto per dare una valutazione sui negoziati, per ora non sono in programma colloqui diretti tra Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodomyr Zelensky”.

12.50 – Il premier italiano Mario Draghi interviene sulla guerra in corso in Ucraina: “Condanniamo Putin, molti russi contrari”. 

12.45 – Torma a parlare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Putin parla di operazioni contro le infrastrutture militari, ma ieri ha ucciso 16 bambini con i suoi missili. Lanciare un razzo nella piazza centrale di Kharkiv è stata una vera e propria azione terroristica, così la Russia è diventata uno stato terrorista: nessuno perdonerà, nessuno dimenticherà. Siamo sotto i bombardamenti e sotto l’attacco dei missili, questa è stata una mattinata tragica. Stiamo dando la nostra vita per la libertà, la priorità per l’Ucraina è difendere la capitale Kiev”. 

12.19 – Il ministro della difesa russo Sergey Shoigu ha annunciato che la Russia proseguirà l’attacco in Ucraina fino al raggiungimento di “tutti gli obiettivi”. 

12.06 – Il governatore della regione ucraina di Donetsk, Pavlo Kyrylenko ha dichiarato che la città portuale di Mariupol, nel sud-est del Paese, è senza elettricità dopo gli attacchi delle truppe russe. 

11.40 – L’Onu informa che sono già oltre 660mila i rifugiati che hanno lasciato l’Ucraina in questi primi sei giorni di guerra e stima che sia di un milione di persone il numero degli sfollati all’interno del Paese. 

11.15 – Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha dichiarato in conferenza stampa dalla base militare di Lask in Polonia: “Per la prima volta stiamo dispiegando le forze di risposta della Nato e truppe francesi sono in arrivo in Romania. Siamo un’alleanza difensiva, proteggeremo e difenderemo qualsiasi territorio della Nato. Non cerchiamo il conflitto con la Russia, che deve immediatamente fermare la guerra e tornare alla diplomazia. La guerra di Putin ha effetti su tutti e gli alleati della Nato sono uniti, non invieremo truppe in Ucraina o aerei nel suo spazio aereo”. 

10.24 – Il presidente Alexander Lukashenko ha annunciato che la Bielorussia non prenderà parte ad operazioni di combattimento in Ucraina. In realtà le truppe bielorusse avrebbero attraversato il confine con l’Ucraina per unirsi all’invasione russa, entrando nella regione di Chernihiv. 

9.01 – Dai satelliti della Maxar Technologies si vedono immagini delle forze russe che puntano verso Kiev con un convoglio di mezzi militari lungo oltre 60 chilometri e colonne di fumo da case apparentemente in fiamme lungo il percorso. Le forze russe sono arrivate alle porte di Kherson, nel sud dell’Ucraina. 

8.57 – Il governo ucraino denuncia al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite crimini di guerra commessi dalla Russia. Dopo il nulla di fatto dei primi negoziati di pace in Bielorussia, il presidente Putin non si ferma e anzi sembra intensificare i bombardamenti. Questa mattina la città di Kharkiv è nuovamente sotto attacco, mentre nella capitale ucraina Kiev risuonano le sirene dell’allarme bomba così come a Rivne, Ternopil, Vinnytsia e Volyn. Una base militare ucraina è in fiamme vicino a Kiev dopo un attacco aereo sferrato nella notte dalle forze russe. 

 



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