Dopo la Salernitana, ecco l’Udinese. Un 2-2 lì, un 1-1 qui. E chi, come me, aveva detto e scritto che questo Milan non avrebbe vinto lo scudetto e Pioli, forse, non sarebbe mai stato bravissimo, ha delle ragioni in più per credere di non avere azzardato i giudizi. Al di là delle rivendicazioni personali, i rossoneri non giocano più a calcio. Non hanno trama, né manovra, cercano Leao o Messias con lanci verticali e, in fase di non possesso, hanno abbassato il pressing a beneficio dei contrasti individuali che spesso perdono. La sensazione, ma non solo quella, è di una squadra slegata e provvisoria, che ha smarrito il controllo del gioco e vive di qualche improvvisazione. Sintomatico che a Giroud, comunque insufficiente, non sia arrivata una palla giocabile. Se il collettivo che giocava (quasi) meglio di tutti era un’architettura di Pioli, lo è, purtroppo, anche questa raccogliticcia espressione di non calcio. Forse è l’ansia da prestazione. Forse è la pressione di essere stati nell’altissima classifica senza disdegnare il primo posto anche al di sopra dei propri meriti, ma non si capisce come una squadra così ridotta possa competere fino in fondo con Inter e Napoli, il mio favorito in assoluto. Domenica c’è Napoli-Milan e i rossoneri, anziché presentarsi con due vittorie e relativi sei punti, mediteranno sui quattro lasciati tra Salerno e, ieri, in casa con l’Udinese.

SVISTA – Detto che, al 92’, cioè in pieno recupero, il Milan ha rischiato di perdere (grandissima deviazione di Maignan su destro dal limite di Deulofeu), è giusto sottolineare come il pareggio dell’Udinese sia stato viziato da un tocco di mano di Udogie, non visto da Marchetti (un arbitrino) e ignorato da Guida (pessimo) al Var. Può essere che il mancato intervento in sforbiciata di Romagnoli abbia coperto, in qualche modo, la prospettiva dell’arbitro centrale, ma chi è al Var non può sbagliare e, invece, l’ha fatto. Errore pesante che offre a Maldini & Co. di occultare una prestazione modesta. Il gol di Udogie (entrato al posto di Zeegelar al 55’) si è collocato al 20’ della ripresa. E il Milan di ritorno dallo spogliatoio, non aveva ancora ricominciato la partita. Forte, si fa per dire, del vantaggio realizzato da Leao (29’, assist di Tonali, grande giocata del portoghese, Becao che reclama un fallo inesistente, destro a incrociare morbido, dopo uno stop altrettanto delizioso), il Milan ha lasciato campo all’Udinese che si è resa pericolosa prima con Beto, fermato fuori area in qualche modo da Tomori (poteva essere una chiara occasione da rete), poi con Arslan (ma ci poteva essere fuorigioco di Beto), infine con Pereyra che aveva messo in mezzo un invitante pallonetto per Udogie (non raccolto). Quando l’Udinese ha pareggiato (ripetiamo con un fallo di mano di Udogie), anche Pioli stava pensando di portare a casa i tre punti senza troppi sforzi. Infatti ha inserito Saelemaekers per Messias e, soprattutto Rebic per Giroud, con Leao spostato a prima punta. Prendere il gol da una rimessa in gioco e con tre tocchi di calciatori avversari in area (l’ultimo la rovesciata decisiva di Pereyra), è da squadra disattenta o superficiale. Grave anche che Romagnoli, abbia mancato la palla prima che arrivasse a Udogie. Il Milan ha fatto poco anche per tornare in vantaggio. Una bella combinazione tra Brahim Diaz e Leao (due pallonetti consecutivi, il secondo, del portoghese, ai danni del portiere Silvestri), è stata sventata dal colpo di testa salvifico di Pablo Marì. Poi è stata la volta di Romagnoli che, segnalato in fuorigioco (ma non lo era), si è fatto chiudere lateralmente ancora da Silvestri.

NIENTE SPETTACOLO – Per molte ragioni, ma soprattutto per colpa del Milan, non è stata una bella partita. L’Udinese di Gabriele Cioffi difende bassa come quella di Gotti, gioca con il 3-5-2 come quella di Gotti e procede con la stessa media punti di quella di Gotti. E se è vero che Cioffi ha qualche decimale di vantaggio, è altrettanto vero che Gotti aveva sei punti di distanza dal terz’ultimo posto. A questo punto non si capisce perché i Pozzo, che sono i padroni, e Marino, che è il direttore dell’area tecnica, abbiano sostituito il precedente allenatore con il suo scalpitante vice. Il punto preso a San Siro contro la capolista è meritato, anche se il gol del pareggio andava invalidato. Tuttavia penso che il Milan, prima o poi, lo avrebbe subìto lo stesso. Purtroppo la squadra si sta “gattusizzando” (copyright di Emanuele Bottoni, allenatore e match analyst) e così si finisce per fare meno strada dell’anno passato.

IL TABELLINO

Milan-Udinese 1-1 (primo tempo 1-0)

Marcatori: 29′ pt Leao (Mil), 20′ st Udogie (Udi)

Assist: 29′ pt Tonali (Mil)

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Tomori, Romagnoli, Theo Hernandez; Tonali, Kessie; Messias (dal 20′ st Saelemaekers), Diaz (dal 39′ st Maldini), Leao; Giroud (dal 20′ st Rebic). A disposizione: Tatarusanu, Mirante, Tourè, Castillejo, Rebic, Kalulu, Florenzi, Maldini, Krunic, Bakayoko, Gabbia, Saelemaekers. All.: Pioli.

UDINESE (3-5-2): Silvestri; Becao, Pablo Marì, Perez; Molina, Arslan (dal 44′ st Jajalo), Walace, Makengo (dal 10′ st Pereyra), Zeegelaar (dal10′ st Udogie); Deulofeu, Beto (Dal 20′ st Success). A disposizione: Padelli, Gasparini, Success, Jajalo, Udogie, Pussetto, Samardzic, Ballarini, Benkovic, Nestorovski, Pereyra, Soppy. All.: Cioffi.

Ammoniti: 17′ pt Perez (Udi), 4′ st Becao (Udi), 22′ st Rebic (Mil), 27′ st Molina (Udin), 31′ st Success (Udi), 49′ st Leao (Mil)



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