Dopo il successo per 5-0 contro la Salernitana, l’allenatore in seconda dell’Inter Massimiliano Farris ha parlato ai microfoni di Sky Sport: “Ci aspettavamo questo perchè in questo momento di leggera flessione, probabilmente fisiologica per quanto fatto nella prima parte della stagione, non eravamo preoccupati ma sapevamo che c’era bisogno di una scintilla per far ripartire il tutto. La Salernitana arrivava da quattro risultati utili consecutivi, aveva blindato la porta e ha avuto un atteggiamento coraggioso. La preparazione della gara è stata fatta nell’attacco degli spazi e della profondità e con l’uso degli esterni. La squadra ha fatto tutto. Oggi vedere gioire Lautaro e Dzeko è stato il massimo che potessimo aspettarci”.

C’è stato un po’ di lavoro supplementare?
“La parola lavoro in questo periodo è stata difficile da mettere in pratica nel senso che abbiamo avuto una serie di partite ravvicinate. E’ stato un lavoro psicologico, abbiamo preparato la partita come le altre. Abbiamo sottolineato ai ragazzi che la stanchezza molto probabilmente era di testa perchè non c’era nessun dato che ci diceva che i ragazzi erano in flessione fisica. Non avevamo nessun dubbio sulle qualità tecniche di Lautaro, sulle capacità di Barella. Ci siamo affidati alla forza del gruppo e oggi finalmente è tornata l’Inter che conosciamo”.

La posizione di Barella e Calhanoglu l’avete studiata?
“I cambiai posizione sono dovuti all’azione e alla partita. Noi analizziamo sempre e ci siamo accorti e abbiamo ribadito che questa squadra ha bisogno di giocare. Per certi versi nelle ultime due partite ci siamo snaturati. A Genova è successo nel secondo tempo dove forse abbiamo voluto verticalizzare in maniera troppo frettolosa ma devo dire che il campo era in condizione che non ci ha permesso di sviluppare il nostro solito gioco. E contro il Milan l’impatto dell’avversario e la nostra non grandissima tranquillità ci ha impedito di fare il nostro gioco classico. Oggi abbiamo lavorato su questo: riportare la forza del nostro centrocampo nel controllo della palla e nella mobilità che hanno Barella, Brozovic e Calhanoglu”.

A Liverpool quanto sarebbe importante fare una prova convincente al di là del risultato?
“Sappiamo che ribaltare una partita così non sarà facile. La prestazione la vogliamo e siamo sicuri che la vogliono i ragazzi. Le motivazioni ci saranno. Andiamo ad Anfield, è Champions. E’ vero che partiamo da un risultato di svantaggio, è vero che dobbiamo fare la prestazione da Inter. Ce la siamo giocata alla grande col Liverpool e metteremo in campo la miglior formazione possibile aspettando i dati di recupero dei ragazzi che analizziamo sempre con attenzione per poter fare prestazione. Quello che ci siamo detti in questi giorni è che siamo l’unica squadra che può decidere del nostro destino. Se vinciamo tutte le gare non ci raggiungono, non sarà facile ma oggi abbiamo messo un tassello”.

Inter meno dipendente dalle giocate di Brozovic?
“Giusta osservazione. Marcelo ha un uomo addosso, lo stanno facendo tutti. Lui è uno a cui piace cercare il palleggio, andare a sostegno dei compagni. Lui si fa vedere quando la squadra gli dà sostegno, oggi il suo essere centrale ha fatto sì che si aprissero gli spazi per gli inserimenti”.

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