Nella giornata di ieri, a Londra, è andata in scena un’analisi a 360° che coinvolge il calcio, ma non solo, quella che Alexander Ceferin ha fatto nel corso del suo intervento al ‘Business of Football Summit’ organizzato dal Finacial Times. “Il mondo del calcio – ha detto il numero uno della UEFA – ha superato il momento critico dovuto alla pandemia di Covid-19 che ha colpito tutto il mondo, senza tifosi e con il progetto della Superlega che è comparso anche se privo di alcuni appiglio legale. In più ci siamo trovati a discutere della possibilità di avere ogni due anni la Coppa del Mondo e, adesso, la terribile situazione che si sta vivendo in Ucraina. Tutto questo esula dal mondo del calcio, ma siamo forti e sapremo adattarci”.

Ceferin, rimanendo sul tema del conflitto Russia-Ucraina, ha poi spiegato: “Non sappiamo cosa stia succedendo in questo momento perché la situazione cambia ogni ora. Molti allenatori e calciatori hanno chiesto aiuto per lasciare l’Ucraina e abbiamo fatto il possibile, analizzando cosa stesse succedendo e prendendo decisioni adeguate. Noi stessi ci siamo messi a disposizione dei dirigenti della Federazione ucraina. La famiglia del calcio è unita e lo ha dimostrato ancora una volta, dando il proprio contributo, ma non sappiamo cosa potrà accadere nei prossimi giorni. E questo è ciò che ci dovrebbe preoccupare maggiormente. Speriamo che la pace torni presto, con il calcio che come sempre reciterà un ruolo fondamentale”.

Il presidente della UEFA è poi tornato a parlare di temi prettamente calcistici, tornando ad attaccare il progetto della Superlega: “Parlare di questo non è parlare di calcio – ha detto -, perché non si tratta di un progetto calcistico. Non aveva nessuna logica che un’idea simile emergesse nel corso di una pandemia mondiale. La UEFA ha cercato di aiutare, in quel particolare contesto, sia i giocatori che i club. Il nostro compito è aiutarli. Noi siamo per il calcio e i suoi tifosi. Per questo abbiamo detto no alla Superlega e a qualsiasi altra competizione fuori dalle regole del mondo del calcio. Chi ha creato quel progetto ha prima usato la pandemia così come adesso usa la guerra. I club sono liberi di creare un proprio torneo, ma non si devono aspettare di competere contemporaneamente in quelli della UEFA. Sono stanco di questa situazione. Possono pagare chi vogliono per dire che è un buon progetto, ma è comunque un’idea senza senso. Uno dei manager che ha creato il progetto mi ha chiamato per scusarsi“.

Ceferin ha poi risposto a chi chiedeva se il nuovo modello della Champions League varato dalla UEFA fosse, in qualche modo, al progetto della Superlega: “Si tratta di una cosa completamente diversa. La UEFA lavora costantemente con l’ECA (l’associazione che racchiude i club europei, ndr) affinché si possano trovare nuove soluzioni. Le società vogliono sempre più partite, ma il calendario è sovraccarico e i giocatori ne stanno pagando il prezzo. Questo è un aspetto che ci preoccupa molto”.

Spazio, infine, al tema di una pianificazione globale del calendario con una Nations League che guardi a tutte le varie federazioni: “Le grandi federazioni vogliono giocare sempre più partite fra di loro e l’idea di una Nations League globale è una possibilità che stiamo discutendo con la FIFA. Anche perché il Mondiale ogni due anni non lo vuole nessuno“.

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