Lazio e Verona danno spettacolo nell’ultimo atto della loro stagione. Finisce 3-3 all’Olimpico, teatro di un’altalena di emozioni e di episodi.
A prendersi la scena è soprattutto Felipe Anderson, capopopolo biancoceleste dopo il doppio vantaggio conquistato dagli ospiti. Steccano invece le due difese, eccessivamente vulnerabili alle offensive avversarie.
È stata la notte delle prime volte (di Cabral e Hongla, sbloccatisi entrambi in Serie A), ma soprattutto degli addii certi e probabili: Leiva, Strakosha e Luiz Felipe hanno ricevuto l’omaggio del loro pubblico (i primi due anche della società, che ha invece “snobbato” il centrale), Tudor potrebbe essersi seduto per l’ultima volta sulla panchina degli scaligeri. Lo stesso tecnico, interpellato sul tema nel dopo-gara, non ha dissipato i dubbi legati alla sua permanenza.
In attesa di sciogliere tutti i nodi relativi al proprio futuro, l’Hellas si gode un altro traguardo storico: sono 65 le reti siglate in questo campionato dai gialloblù, che hanno battuto il proprio record realizzativo in Serie A.
Nel bilancio di fine stagione tracciato dopo il fischio finale, Maurizio Sarri ha riassunto così il suo rapporto con la squadra: “È uno dei gruppi che mi hanno fatto più incazzare ma anche più innamorare del mio lavoro”.

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