Risultato: Fiorentina – Juventus 0-1

FIORENTINA (di Dimitri Conti)

Terracciano 6 – Nel primo tempo più che il portiere gli tocca fare il libero: parate zero, palloni toccati tantissimi. Più lavoro nel secondo, nel gol finale forse non perfetto ma neppure colpevole.

Odriozola 6 – Entrato pian piano nel tessuto fiorentino, la tanto attesa sfida alla Juventus per lui però dura solo un tempo, per via di un acciacco. 45 minuti senza infamia e senza lode. Dal 46’ Venuti 5 – La spinta sulla fascia destra dal momento del suo ingresso crolla verso il basso, ma fino al recupero la pagnotta era verso casa. Poi l’autogol che condanna la Fiorentina.

Milenkovic 6,5 – Fronteggia il nemico-amico Vlahovic e gli sporca l’unico tentativo del primo tempo e in generale sembra animato da un furore speciale. Co-protagonista (minore) sull’autogol.

Igor 6,5 – Altro che panchina: Vlahovic c’è ed è affare suo. Deve occuparsene per tutti e novanta i minuti più recupero, anzi, e si disimpegna tutt’altro che male, soffrendo di rado.

Biraghi 6 – Ha un paio di calci di punizione che potrebbe sfruttare, ma non lo fa. In fase difensiva concede poco agli avversari, mangiandosi anzi Aké nel primo tempo. Sufficiente.

Bonaventura 6 – Motore perenne della Fiorentina, nei primi 45 minuti è semplicemente un fattore per la sua squadra. Difetta un po’ nelle scelte finali, anche per carenze d’ossigeno.

Torreira 6,5 – Dedica attenzioni particolari al cervello bianconero Arthur e non si tratta certamente di esercizio di galateo. Non solo: corre talmente tanto che lo si trova anche in attacco.

Castrovilli 6 – Al Mapei aveva restituito segnali di buona forma, anche nel confronto con la Signora fa altrettanto. Non tanto sul lato che l’ha reso celebre, la fantasia, quanto per presenza. Dall’84’ Duncan sv.

Ikone 6,5 – Regala lampi di classe e pericolosità sulla fascia destra, creando disagi notevoli a De Sciglio. Difetta solo in concretezza e in un fondamentale a dir poco decisivo, il gol. Dall’84’ Gonzalez sv.

Piatek 5 – Avere a che fare con De Ligt in versione marcatore è questione complicata per tutti. Non sfrutta la scia dei suoi numeri di coppa, venendo sempre limitato nelle sue azioni. Dal 65’ Cabral 5,5 – Il brasiliano porta un po’ più di peso e struttura nel reparto, ma non riesce mai a costruir(si) azioni, rimanendo spesso isolato e solo.

Saponara 6 – Ha personalità, è molto coinvolto nelle manovre d’attacco e si dà da fare anche quando è il momento di andare a riprendersi il pallone. Manca solo il guizzo finale. Dal 65’ Sottil 5,5 – Non un ingresso da ricordare, il suo, visto che gli arrivano numerosi palloni in corsia ma sbaglia più di una volta o decisione o misura.

Vincenzo Italiano 6 – È la partita più importante da quando è a Firenze. In un clima rovente prepara un primo tempo all’assalto e ha il predominio territoriale e delle occasioni. Non nel punteggio, però: l’unico grande difetto dell’ingranaggio da lui messo in atto è sulla via della rete, chissà quanto imputabile a lui. Poco, a sensazione, così come il dramma che si consuma con l’autogol di Venuti.

JUVENTUS (di Simone Bernabei)

Perin 6,5 – Sempre attento, mai insicuro. La Fiorentina lo sollecita soprattutto col tiro da fuori e lui c’è, per posizionamento e presa. E anche quando è superato viene aiutato dal palo

Danilo 6 – Mette pezze qua e là, dove non arrivano i compagni. Ringhia spesso alto per non far ragionare Saponara e Castrovilli e alla fine il suo è un lavoro più che prezioso

De Ligt 6,5 – Certamente il più lucido ed il più attento del reparto difensivo. Anticipa spesso e volentieri il diretto avversario e non fa quasi vedere palla a Piatek

De Sciglio 5,5 – Soffre tremendamente gli affondi di un ispirato Ikone e perde in diverse occasioni i duelli col francese. Da quella parte nascono i principali pericoli per i bianconeri

Aké 5,5 – Il classe 2001 doveva essere il jolly, la carta a sorpresa difficile da leggere per gli avversari. Tocca pochissimi palloni e non entra quasi mai nel gioco dei suoi. E infatti Allegri lo toglie dopo 45 minuti. Dal 46′ Cuadrado 6,5 – Fa qualcosina in più rispetto al compagno. Si guadagna la pagnotta con un po’ di fortuna propiziando l’autogol di Venuti che decide il match e indirizza il doppio confronto

Locatelli 5,5 – Non sembra trovare la giusta posizione in campo, o meglio, non trova la posizione per dare un contributo in fase di costruzione. La solidità è comunque quella di sempre

Arthur 6 – La squadra sta bassa e soffre il pressing alto dei viola, così il brasiliano indossa l’armatura e pensa più al sodo. Risultando decisivo in diverse chiusure difensive e trovando comunque qualche linea di passaggio interessante

Rabiot 6 – Parte benino, con buona personalità e gambe che girano come dimostra il paio di sgroppate senza particolari sviluppi. Nella ripresa mette la fisicità al servizio della squadra

Pellegrini 6 – Tantissimo lavoro dalla sua parte. Riesce a tenere contro il centometrista Odriozola, protagonista di un paio di recuperi difensivi importanti sui contropiedi viola

Kean 5,5 – I palloni giocabili per l’attacco della Juventus sono decisamente pochi, nel periodo in cui resta in campo. Scende spesso a centrocampo per cercarseli, ma con scarsi risultati. Dal 59′ Morata 5,5 – A differenza di altre volte, non riesce ad incidere e a scombinare le sorti del match

Vlahovic 5,5 – Nel primo tempo è spettatore o quasi, probabilmente la cascata di fischi lo limita. Un po’ meglio nella ripresa, quando risulta più mobile e più coinvolto nella manovra. Ma dal ritorno al Franchi ci si aspettava qualcosa in più, al netto della contestazione

Massimiliano Allegri 6 – La sua Juventus soffre, gioca poco e rischia più volte di andare sotto. Ma regge, trova equilibrio, va avanti come sa. E alla fine strappa un 1-0 fondamentale in ottica qualificazione, seppur con un po’ di fortuna

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