“Lavorerò duramente per farcela, so che mi aspettano tante sfide ma rimarrò concentrato e determinato. Non mi fermerò davanti a niente”, parola di Felix Afena-Gyan, gioiello delle giovanili della Roma che ieri ha fatto il suo esordio in prima squadra nella trasferta di Cagliari cambiando il volto di una partita che per i giallorossi si stava mettendo male. Il giovane attaccante ghanese ha trovato spazio quando Mourinho ha deciso di convocare diversi Primavera per “far fuori” i più blasonati Villar, Diawara, Reynolds e Mayoral dopo la figuraccia di Bodo. Felix che fosse un predestinato forse si era capito, perché lui della Roma si innamorò nella sera che portò i capitolini a vincere 3-0 in Champions contro il Barcellona. Già da piccolo, poi, praticava gli sport scolastici, ed è sempre stato il capitano fino alle selezioni regionali. È qui che la madre si è resa conto del talento del figlio, che ha provato a mandare a giocare nella squadra più importante del Ghana, l’Asante Kotoko. All’epoca non poteva esser preso in considerazione perché nella squadra in questione non c’erano le sezioni giovanili, per questo dovette aspettare la segnalazione all’Eur Africa Academy per avere visibilità nel calcio che conta.

Tramite questa accademia, che premia e allena i giovani più interessanti del paese, Felix venne notato da Oliver Arthur, l’agente che ha poi gestito il trasferimento verso Trigoria. Appena sbarcato nella capitale si era capito subito avesse le idee chiare: “Ora devo lavorare sodo. Non è mai facile per un ragazzo che viene da dove arrivo io arrivare qui e farcela – disse il classe 2003 ai micorofni di BBC Sport Africa – Ora che sono qui l’obiettivo è arrivare in prima squadra e diventare un giocatore importante per la Roma”. Felix ce l’ha fatta e nel giro di poco ha stregato prima Alberto De Rossi e poi Mourinho.

Arrivato a gennaio ha conquistato tutti e se nel campionato primavera può vantare già sei gol in cinque partite, rappresentando una delle punte di diamante delle giovanili giallorosse, adesso ad appena 18 anni ha anche già esordito in A, risultando decisivo. Allo sprint unisce potenza muscolare e lettura di posizionamento in campo da ‘fuori quota’, il che gli permetterà probabilmente di incrementare quei numeri che già lo stanno proiettando nel calcio che conta. Viste le sue qualità, De Rossi lo utilizza spesso come punta centrale, con la libertà di svariare su tutto il fronte d’attacco avversario. Lo stesso ha fatto Mou a Cagliari, per poco Felix non ha segnato anche se il gol dell’1-1, ma intanto lo Special One lo ha preferito a Shomurodov. Qualcosa vorrà pur dire.

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