Dopo una breve pausa di riflessione – in seguito ai bagordi del quinquennio 2007-2012 -, il massimo campionato spagnolo è tornato a sfornare talenti interessanti, che stanno rubando la scena a giocatori più affermati in un torneo diventato complessivamente più povero, soprattutto se paragonato alla Premier League I guai del Barcellona sono indicativi, anche se le difficoltà economiche hanno permesso al club blaugrana di far crescere e maturare tantissimi giovani dalle qualità straordinarie: è il caso di Ansu Fati e Pedri, due classe 2002 già affermati a livello internazionale, ma anche dei “nuovi”, da Gavi (2004) a Nico (altro 2002) fino ad Abde ed Eric Garcia (2001), quest’ultimo tornato a casa dopo quattro anni trascorsi al Manchester City. Anche il Real Madrid sta facendo di necessità virtù, un ricambio generazionale che sta portando gradualmente i frutti sperati: Vinicius è ormai un stella di prima grandezza, Camavinga il futuro del centrocampo, Blanco e Peter hanno avuto un assaggio di prima squadra.
Poi ci sono le altre. L’Athletic Club innanzitutto, con i 2000 Vencedor e Agirrezabala, insieme al fratellino di Inaki Williams, Nico. Il Maiorca che schiera Fer Nino, Kubo, Hoppe e Kang-in Lee; Yeremi Pino del Villarreal, già protagonista con la Spagna di Luis Enrique; Diego Lainez, goleador del Betis che in passato era stato cercato anche da club italiani. Il Cadice ha fatto esordire Álvaro Bastida, centrocampista centrale 17enne con la personalità di un veterano. L’Alaves sta dando fiducia a Facundo Pellistri, gioiello di proprietà del Manchester United in cerca ancora del primo gol stagionale. Insomma, pochi ma buoni: c’è tanto materiale su cui lavorare.