Lunga intervista al centravanti della Cremonese Daniel Ciofani sulla Gazzetta dello Sport in edicola. “Il calcio è democratico perché lo possono fare tutti, la differenza la fanno il talento e il cervello. Un mio vecchio allenatore diceva che il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti, aveva ragione. Io non sono veloce di gambe ma di pensiero. – esordisce l’attaccante parlando poi della corsa alla Serie A e del futuro – Cerchiamo identità in campo e con la città, il resto è conseguenza. Vorrei giocare fino a 40, poi restare in questo mondo, ma sarà difficile. Il calcio è fatto più di apparenza che di sostanza e io sono fatto al contrario. Se la penso come Ibra? Sì, mi spaventa l’idea di smettere. E poi sono a 185 gol solo di campionato, quindi guardo a quota 200. Ma prima dei 40 anni”.

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